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Saturday, August 3, 2013

[ITA ONLY] Recensione: Garden di Emma Romero

Un paio di settimane fa girando in un centro commerciale durante la mia pausa pranzo mi sono imbattuta in questo libro..


Leggendo le opinioni sulla fascetta e sul retro noto che viene paragonato ad un più noto Hunger Games, ma con una ambientazione italianissima. Siccome ero fresca di lettura di quest'ultimo, decisi che Garden sarebbe stata la mia prossima lettura. Non sto qui a raccontarvi la trama poiché potete benissimo trovarla "googolando" il titolo, quindi passerò subito alle mie impressioni!

Piccola premessa, ci saranno alcuni spoiler, quindi se non volete rovinarvi la lettura non leggete!

Bene iniziamo!

♥ I personaggi: dire che sono vuoti e insignificanti è poco.. I rapporti non sono approfonditi, quasi neanche accennati. Per intenderci, nel primo capitolo la protagonista, Maite, viene salvata dalla migliore amica, Erika che viene rapita dai Giusti ( i cugini nostrani dei Pacificatori di Hunger Games) e questo sacrificio mi ha lasciata completamente indifferente. Chi è Erika? Perché dovrebbe dispiacermi il fatto che sia stata catturata e quasi sicuramente uccisa? Non si sa nulla di questo personaggio, nessuna caratteristica o aneddoto che ci possa far provare dispiacere o empatia per questo personaggio. Da come scrive l'autrice sembra che neanche la protagonista ci soffra poi più di tanto.. a parte qualche lacrimuccia il suo dolore non viene espresso in alcun modo. Ed è una grave mancanza a parer mio, soprattutto perché la storia è raccontata in prima persona. Non mi dilungo neanche sugli altri personaggi perchè purtroppo, come per Erika, non c'è molto da dire..

♥ Ambientazione: come ho potuto leggere poco fa su altri blog, tutti si sono "lamentati" della scarsità di descrizione dei luoghi in cui si svolge la storia. Nonostante i vaghi accenni a Roma, niente viene ricollegato espressamente all'Italia di oggi e anche questo è un vero peccato. Non toglie nulla alla storia, questo è certo, ma al contrario avrebbe potuto arricchirla un po'.

♥ Originalità: diciamocelo, la storia non è originale, ma non lo sarebbe stata in nessun caso. La riuscita o no del libro stava tutta in che modo rigirare la storia, dei personaggi, dei luoghi, delle sensazioni, di quello che ti avrebbe lasciato una volta finito. E secondo me ha fallito. Ma anche tanto. Non mi piace essere cattiva, soprattutto verso chi sicuramente si è impegnato molto, ma non ho potuto fare a meno di esclamare ogni 3x2 "ma questo è copiato da Hunger Games"! Tante, troppe le similitudini tra i due libri.. I giusti e i pacificatori, gli hydroplani e gli hovercraft, una protagonista che deve convincere chi la guarda dell'autenticità dei suoi gesti, un presidente tiranno che governa su ogni cosa, villaggi di periferia che patiscono la fame e una capitale ricca e pigra..  e di sicuro a chi ha letto più di me libri sul genere, sembrerà di aver visto da qualche altra parte altri aspetti..
Ora come ora peraltro, a lettura "a freddo" mi stanno sicuramente sfuggendo molti altri esempi, ma già questi sono sufficienti per rendervi l'idea..

♥ Tempo della narrazione: veloce, davvero molto veloce. La mia lettura è avvenuta tutta in autobus tra casa e lavoro e seppur leggendo con molta calma i 20 capitoli sfuggono uno dietro l'altro senza lasciare troppo di sé.. diciamo che si leggono "per forza di inerzia"..

la mia conclusione è.. questo libro lascia il tempo che trova, non lo consiglierei, se devo essere sincera.
L'autrice è stata capace di fare morire l'unico personaggio un minimo interessante, di lasciarmi completamente indifferente la protagonista e per nulla curiosa di saperne di più..
Vi consiglio caldamente di leggere le recensioni di altre blogger, poiché la mia scrittura pessima vi ha sicuramente confuso solo le idee ^__^" ma sappiate che comunque i pareri sono più o meno gli stessi.

Augurandovi una lettura migliore..
a presto! ♥



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